Il progetto Home Gardens nasce direttamente dalla consapevolezza del ruolo centrale che gli orti familiari hanno giocato nella difesa della biodiversità e dell’identità culturale della popolazione.
Lo scopo del progetto era quello di favorire la diffusione delle specie e della coltivazione dell’orto, per il mantenimento “in situ” di un alto livello di diversità genetica e la valorizzazione del territorio in tutte le sue componenti: dalle colture e prodotti tipici, al paesaggio, alla dignità e qualità della vita dei residenti.
L’idea strategica del progetto è stata quella di ”fare sistema” e cioè muovere dai progetti e dalle attività istituzionali già operanti sul territorio, dalle iniziative spontanee, dalle risorse umane, riunirle e coordinarle per sviluppare un’utile sinergia; stabilire nel territorio una connessione tra figure diverse (agricoltori, studenti, semplici appassionati di orti familiari, ricercatori, ecc.) ed unirle nella stessa impresa, quella di preservare i valori genetici e l’identità culturale dei luoghi. Elemento caratterizzante del progetto è stato il coinvolgimento della comunità locale, chiamata in causa, nelle sue diverse componenti, in ogni fase attuativa.
Il progetto è stato articolato in quattro sottoprogetti che corrispondono alle fasi di attuazione del progetto.
Uno dei punti di forza del progetto, che lo ha arricchito, non solo di contenuti, ma anche di entusiasmo e freschezza. L’idea è stata quella di affidare alle scuole la ricerca delle vecchie cultivar e la raccolta del materiale riproduttivo, assieme agli usi e tradizioni connesse al fine di operarne la registrazione, catalogazione, raffronto e prima classificazione.
Il progetto è stato realizzato mediante una specifica unità didattica, cui hanno aderito, con alcune classi, tutte le scuole del territorio: i cinque istituti comprensivi e le scuole superiori.
Sono stati interessati scolari e studenti di ogni ordine e grado, dalla scuola d’infanzia, alla terza superiore, naturalmente con un diverso approccio e grado di approfondimento.
Riscoprendo antiche varietà e riportando in luce usi tradizionali i ragazzi hanno poi elaborato le informazioni raccolte ed il lavoro svolto nell'orto o nel frutteto, traducendo in immagini, poesie, ricette ed elaborati di fantasia, la mole di notizie che hanno raccolto grazie alle testimonianze di nonni e vicini
Il progetto è stato attivato dalla Comunità Montana nel 2003, per caratterizzare, verificare e valutare la possibilità di una reintroduzione nei cicli produttivi locali delle vecchie varietà e cultivar. Il progetto trova realizzazione nel Centro La Piana, ex vivaio forestale regionale operante dal 1957, prima gestito dal Corpo Forestale dello Stato, poi dalla Comunità Montana, su delega della Regione Toscana. Con l’avvio di Home Gardens, il progetto PRESIDIO è stato inserito in un “progetto per il recupero, la caratterizzazione e la salvaguardia del patrimonio biogenetico frutticolo ed orticolo locale della Garfagnana” finanziato e coordinato dall’ARSIA, con il contributo scientifico di due Istituti Universitari: il Dipartimento di Agronomia e gestione dell’agro-ecosistema - Università di Pisa e il Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura - Università di Firenze.
Presso il Centro la Piana sono state svolte le seguenti azioni:
Le varietà recuperate sono state infine iscritte al “Repertorio regionale delle risorse genetiche autoctone vegetali” istituito dalla L.R. 64/04 per preservare e tutelare il patrimonio naturale di interesse agrario, zootecnico e forestale della Toscana, e sono entrate a far parte della rete di conservazione e sicurezza delle risorse genetiche, in cui la conservazione delle vecchie varietà è operata da due soggetti:
L’incarico di coltivatore custode è conferito a seguito dell’iscrizione in un apposito elenco tenuto dall’ARSIA.
Naturalmente i candidati primari per questo ruolo sono i componenti delle comunità locali tradizionalmente impegnati nella conservazione delle risorse genetiche e che hanno partecipato alla loro riscoperta.
L’ultima fase del progetto è stata la promozione dei prodotti e diffusione delle conoscenze.
Nasce così l’idea di un mercato itinerante correlato a iniziative di divulgazione ed incontri mirati per la salvaguardia della biodiversità, con appuntamenti periodici stagionali legati alle produzioni locali, per diffondere la cultura delle coltivazioni familiari e come occasione di scambio di esperienze e prodotti.